Per gli appassionati di cultura tibetana, e per non dimenticare MAI la disastrosa tragedia di un popolo annichilito e violentato, stuprato nell'anima, qualche immagine di Dharini del Dharmapuri attraverso il grande Lingkor di Huttemberg, una via sacra di pellegrinaggio inerpicata nella montagna. I tibetani percorrono varie volte i Lingkor, il più famoso è il giro ripetuto della città sacra di Lasha, per fare il quale carovane di pellegrini percorreveno migliaia di chilometri a piedi e un seguito di yak, attraversando Himalaya ed il Transhimalaya, anche a 40 gradi sotto lo zero.
L'ingresso del Lingkor, un Chorten sovrastato da infinite Chattar, le banderuole sacre colorate, con scritti a ripetizione mantra di amore universale, pace interiore e con la natura, in modo che il vento li *porti lontano*.
I Mani Korlo, i mulini di preghiera usati per recitare soprattutto il mantra universale "Om mani padme hum" (sentiero dell'universalità, sentiero della unificazione e della pace interiore, sentiero della visione creativa, sentiero dell'integrazione), gli stessi che la leggenda vuole, fossero continuamente fatti girare, nei grandi monasteri di Lasha, dai piccoli Tibetan Spaniel).
Nel punto più alto del Lingkor.
Di nuovo il mantra Om mani padme hum:
"dipendendo dalla pratica di un cammino che sia l'unione indivisibile di metodo e saggezza, si puó trasformare un corpo, una parola, ed una mente impure nel corpo, parola, e mente nobili di un Buddha"
Tenzin Gyatso, 14esimo Dalai Lama.
Un tipico Chorten fatto con sassi votivi lasciati dai pellegrini, un monumento spirituale che identifica il cammino del'illuminazione. Nelle strade carovaniere di pellegrinaggio se ne trovano migliaia avvolti da Chattar.
Due Khorlo, le ruote del Dharma, con i loro 8 raggi alla base dell'ottuplice cammino buddhista, a simboleggiare il sentiero infinito della nascita e della morte.
Statute del Buddha avvolte in veli monastici bianchi, colore della saggezza infinita.
Una grande Stupa, o Chorten, e i suoi 5 elementi cosmici: Terra (base quadrata), Acqua (cupola), Fuoco (cono), Aria (mezzaluna) e Spazio (disco).
Una grande raffigurazione del Buddha in posizione del loto, tra due fiori di loto (il risveglio) con la tipica Ushnîsha, la protuberanza sul capo (saggezza infinita).
Un popolo semplice ed ingenuo, profondamente spirtuale, figlio di una cultura di amore antica migliaia di anni, che vive nel rispetto della natura incontaminata che lo circonda e di tutte le sue creature. Un popolo che chiede solo di essere libero.
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