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CHRYSEMYS PICTA BELLI

CHRYSEMYS PICTA BELLI

 

Classe: Reptilia
Sottoclasse: Anapsida
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Superfamiglia: Testudinoidea
Famiglia: Emydidae
Sottofamiglia: Emydinae
Genere: Chrysemys
Specie: Picta
Sottospecie: belli

 

Caratteristiche

Questa tartaruga deve il suo nome alla viva colorazione del piastrone che è rosso con disegni gialli e oliva, il carapace è invece ovale a cupola di color oliva scuro. Gli esemplari più giovani presentano una lieve carenatura al centro del carapace che si appiattisce con la crescita sino a diventare completamente assente negli adulti. Le zampe sono palmate perché questi rettili sono ottimi nuotatori, la loro pelle presenta una tipica colorazione a strisce gialle e verde scuro che arriva sino sulla testa, sul collo e le zampe anteriori presenta anche delle strisce rosse. Le misure d'esemplari adulti vanno dai 10-13 cm dei maschi ai 20-25 cm delle femmine.

 

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Distribuzione

La Chrysemys è la tartaruga più diffusa del Nord America occidentale. Dal Canada alla Florida la possiamo trovare nei laghi e nei corsi d'acqua lenti.

 

Abitudini in natura

Questa specie di tartaruga e prettamente acquatica e preferisce vivere in piccoli lagli o in fiumi dal corso lento ma si può trovare anche nei serbatoi d'irrigazione dei campi e persino nei punti d'abbeveraggio del bestiame. L'abitat ideale è in ogni caso costituito in laghi poco profondi con il fondo fangoso. Questi animali vivono in pratica sempre nell'acqua, ma d'estate le femmine si avventurano all'asciutto per cercare un punto in cui depositare le uova, e lo fanno anche per grandi distanze, non è difficile trovare uno di questi rettili che cerca di attraversare una carreggiata di una strada che costeggia un lago. Come tutti i rettili sono animali a sangue freddo, per cui non hanno un sistema circolatorio in grado di regolare la loro temperatura corporea e quindi passano molte ore a crogiolarsi al sole (basking) per recuperare energia dopo una lunga nuotata dopo una notte fredda o per digerire il pasto. Il basking di solito lo fanno su tronchi semisommersi, scogli, o sulla riva del corso d'acqua. Questa loro abitudine è utile anche per debellare i piccoli parassiti che si annidano sulla pelle e per limitare la formazione di alghe e funghi sul carapace. E' facile vedere una tartaruga sotto il sole allungare quanto più possibile il collo e sollevare gli arti per offrire più superfice possibile ai benefici raggi solari. Come molte tartarughe la Chrysemys l'inverno lo passa in letargo, come la temperatura scende sotto i 15° il metabolismo dell'animale rallenta e la tartaruga diventa meno attiva, a questo punto cerca un nascondiglio, di solito nel fango anche sott'acqua e così rimane ferma sino a che la temperatura non risale. Il risveglio deve essere graduale, un repentino innalzamento della temperatura, può esserle dannoso e anche un riabbassamento della temperatura, dopo che l'animale è uscito dal letargo, può essere fatale, possiamo dire che il letargo è la condizione più rischiosa per una tartaruga adulta. Le Chrysemys sono però animali molto robusti e si adattano anche ai climi più rigidi, in Nord America si sono viste tartarughe nuotare sotto la pellicola di ghiaccio di un lago.

 

L'alimentazione in natura

Come abbiamo già visto per la Trachemys, la Chrysemys è onnivora, ma è più carnivora quando è giovane, e passa ad una dieta più vegetariana con il passare del tempo. Condividendo i luoghi di distribuzione con altri tipi di tartarughe, come la trachemys o la graptemys, ne condividono anche l'alimentazione; infatti, i cibi preferiti sono larve d'insetti, piccoli granchi, gamberi di fiume, vermi, piccoli pesci, piante acquatiche. E' una gran nuotatrice e per la caccia si può spingere anche alla profondità di 2, 3 metri. Le chrysemys sono anche molto voraci soprattutto gli esemplari più giovani, con l'età il loro fabbisogno energetico diminuisce e rallenta così anche la loro crescita.

 

La riproduzione

Con la primavera i maschi cominciano la danza di corteggiamento, facendo vibrare le zampe anteriori munite di unghie lunghissime (sino a 3 cm) davanti al muso della femmina, l'accoppiamento avviene in acqua. Le femmine possono fare da 1 a 2 deposizioni l'anno, una volta pronta per la deposizione, la femmina cerca il luogo per il nido e l'istinto la porta a ricercare il luogo usato per generazioni, e questo sentimento è così forte che la femmina può camminare per giorni a rischio della sua vita. Quando finalmente trova il luogo giusto, con le zampe posteriori scava una buca di 10 15 cm, di solito di notte, e deposita da 5 a 15 uova. Una volta coperto il nido, la femmina lo abbandona, perché questi rettili non nutrono sentimenti materni, per cui per almeno 10 settimane il nido rimane in balia di predatori e intemperie. Come abbiamo gia visto la temperatura d'incubazione è decisiva per la determinazione del sesso dei piccoli, se la temperatura si terrà sotto 28° i 2/3 dei cuccioli saranno maschi, con temperature superiori a 30° i 2/3 saranno femmine, per temperature comprese fra i 28 e i 30 si avranno 50% di maschi e 50% di femmine. Quando il piccolo uscirà dall'uovo cercherà istintivamente l'acqua, anche se non la vede si dirigerà verso il posto più vicino, e questo è uno dei momenti più difficili per le tartarughe appena nate perché molti sono i predatori che aspettano questo momento. La maturazione sessuale viene raggiunta verso i 2 anni per i maschi e verso i 5 per la femmine, mentre la loro vita media in natura è di 20 anni.

 

L'allevamento in cattività

Come già visto per altre specie l'ideale sarebbe l'allevamento in un laghetto anche non molto grande di una profondità di almeno 60 cm per garantire nel fondo una temperatura d'inverno non inferiore ai 2°- 4°. E' però sconsigliato inserire in un laghetto esemplari che non abbiano almeno 18 24 mesi con dimensiono inferiori ai 10 cm. Date le loro dimensioni il terracquario per una tartaruga adulta deve essere almeno 80x30 immancabile sarà una zona emersa riscaldata da una lampada spot per il basking e un tubo al neon specifico per rettili che emetta raggi UVA-B, meglio se si può far arrivare dei raggi di sole diretto sulla vasca, facendo attenzione d'estate che la temperatura non superi i 35° dannosi per queste tartarughe. L'acqua deve essere mantenuta ad una temperatura tra i 23°-25° filtrata con un filtro con azione sia meccanica che biologica e che abbia una portata di almeno 4 volte il volume reale dall'acqua stessa.

 

L'alimentazione in cattività

Anche per la chrysemys valgono le stesse regole che per le trachemys, il cibo deve essere il più vario possibile, ricordando che sono animali onnivori, ma in giovane età prediligono un'alimentazione più animale. Gli esemplari molto piccoli vanno alimentati due volte al giorno per poi passare ad una dopo circa 6 mesi ed infine a 3 volte a settimana per gli esemplari adulti. La varietà di cibi che si possono usare è grande, dai lombrichi ai letterini dalle camole della farina alle larve di zanzara (chironomus) ecc. per le verdure, la cicoria, il tarassaco, la malva ma anche fagiolini o peperoni, è sconsigliata la frutta per i troppi zuccheri contenuti. Esistono in commercio cibi in pellet anche di buona qualità ma ne consigliamo un uso che non superi il 25% della loro dieta. Per una maggiore integrazione del fabbisogno di calcio consigliamo poi di tenere sempre nella vasca un osso di seppia che verrà continuamente rosicchiato.

 

CHRYSEMYS PICTA BELLI

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Ringraziamo il sito tartaportal.it Per la realizzazione di questa scheda.