Il Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido
Cenni storici
Nel nostro paese alla fine del secolo scorso andava facendosi sempre più
sentita l'esigenza di poter disporre di un ceppo equino pesante di produzione
nazionale adatto sia ai lavori agricoli che al tiro, In effetti, nelle aziende
agricole della Pianura Padana venivano abitualmente allevati cavalli di tipo
pesante senza che vi fosse un preciso indirizzo razziale.
Furono pertanto
eseguiti esperimenti d'incrocio introducendo stalloni appartenenti alle razze da
tiro e lavoro più famose (Bretone, Ardennese, Belga, Percheron, razze inglesi).
I migliori risultati qualitativi si raggiunsero con i riproduttori
Norfolk-Bretoni; di conseguenza, a partire dai primi decenni del secolo,
l'indirizzo di produzione per la maggior parte delle zone di pianura della
circoscrizione del Deposito Stalloni di Ferrara (provincia di Ferrara, Veneto e
Friuli) si identificò con l'impiego degli stalloni bretoni in incrocio con le
fattici locali che erano, invero, d'origine piuttosto eterogenea (Hackney, razze
da tiro francesi o belghe, popolazioni locali, ecc.). A partire dal 1927 si poté
dare avvio al controllo selettivo ufficiale di queste produzioni.
Il successivo meticciamento selettivo dei prodotti dette origine ad un ceppo a
se stante che, negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale, venne
denominato: Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido.
Evoluzione selettiva e situazione
attuale
L'obiettivo di selezione originario si identificava con un tipo morfologico di
mole medio-pesante del peso vivo adulto di circa 600-700 Kg. dotato di notevole
nevrilità e brillantezza di movimenti e adatto, quindi, al lavoro ma anche al
tipo rapido. Quest'obiettivo rimase immutato sino agli anni '70 quando il
processo di motorizzazione del nostro paese divenne capillarmente diffuso e
l'impiego del cavallo quale animale da lavoro perse quindi progressivamente
d'importanza.
Pertanto a partire dalla fine degli anni '70 si è assistito ad un processo di
riconversione selettiva della razza che ha portato ad accentuare la vocazione
alla produzione della carne non tralasciando però quelle caratteristiche di
correttezza morfologica, di eleganza e soprattutto di nevrilità e brillantezza
di movimenti che costituiscono la base del patrimonio selettivo originario.
Attualmente il Libro genealogico del Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. conta
4.500 capi iscritti in circa 800 allevamenti distribuiti in diverse regioni. Le
principali zone interessate alla selezione sono rappresentate dal bacino storico
(Veneto, Emilia Romagna, Friuli), dall'Umbria, dal Lazio e dall'Abruzzo;
numerose presenze si registrano anche in Puglia, Campania e Toscana.
Gli obiettivi di selezione prevedono soggetti vocati alla produzione della carne
ed al tiro/lavoro.
Attraverso la selezione si cura anche la produzione lattifera della fattrice in
modo da favorire il rapido sviluppo dei puledri; inoltre un'attenzione
particolare è posta alla facilità di parto ed alla regolarità della carriera
riproduttiva delle cavalle.
Una notevole importanza, oltre all'eleganza, viene infine accordata alla
correttezza morfologica ed alla nevrilità in modo da garantire soggetti idonei
a rimanere in carriera a lungo con evidenti vantaggi per i costi di rimonta.
Oltre alla produzione della carne non va trascurato l'impiego originario come
animale da lavoro che, seppur divenuto secondario, non è stato completamente
abbandonato specialmente in ambienti montani ove risulta difficile l'impiego dei
mezzi meccanici.
Valutazioni genetiche
Nel 1995 il Libro Genealogico ha realizzato e pubblicato il 1º ciclo
d'elaborazione delle valutazioni genetiche. Il modello adottato è un BLUP
ANIMAL MODEL opportunamente adattato alle esigenze ed alla situazione della
razza. Attualmente si dispone quindi della stima del valore genetico dei
soggetti iscritti per tutti i 14 caratteri morfologici compresi nella scheda
lineare. Inoltre si è ritenuto opportuno creare un Indice Genetico Complessivo
(IGC) che raccoglie gli aspetti principali a fini selettivi:
GLI ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE SONO:
Link sponsorizzati |
Nessun allevamento da
segnalare
se vuoi sapere come segnalare il
tuo, contatta: marketing@inseparabile.it
INDICE GENETICO COMPLESSIVO = 0.3 valore genetico nevrilità/movimento + 0.1 valore genetico espressione/distinzione + 0.4 valore genetico incidenza masse muscolari + 0.1 valore genetico diametri anteriori + 0.1 valore genetico diametri posteriori.
In un unico indice si sono quindi combinati,
con opportuni coefficienti, 5 caratteri attinenti sia al "valore
carne" del soggetto che agli aspetti di correttezza ed eleganza
morfologica.
Ogni anno il Libro genealogico provvede a realizzare l'aggiornamento delle
valutazioni genetiche e la pubblicazione dei dati. Dal 1995, infine, è stato
attivato il servizio accoppiamenti guidati e acquisto di stalloni che, grazie
alla disponibilità delle valutazioni genetiche, consente di fornire idonee
indicazioni agli allevatori nella scelta dello stallone con cui accoppiare le
proprie fattrici o del riproduttore da acquistare per il proprio allevamento.
Ringraziamo il signor Pino Rigoni per la realizzazione di questa scheda