Pastore tedesco: Foto, caratteristiche e prezzo della Razza.

Pastore tedesco

IL CANE DA PASTORE TEDESCO

il pastore tedesco è sicuramente Il più amato, il più utilizzato, il più famoso.

Premessa

La maggioranza delle persone, pensando ad un cane di razza, immagina immediatamente il Cane Lupo, o Pastore Tedesco, o Alsaziano, o più semplicemente il Lupo.

Già il Cane da Pastore Tedesco è l’unico fra i cani che viene spesso chiamato semplicemente lupo, proprio come il progenitore di tutti i cani, lo sfuggente e affascinante cugino selvaggio, per il suo aspetto certo, ma anche per la sua regalità e per la sua intelligenza.

Pur essendo il P.T. un cane la cui selezione è relativamente recente, la sua affermazione mondiale è indiscutibile e da decenni è di gran lunga la razza canina più conosciuta e diffusa al mondo.

Le sue virtù sono molte, la lealtà, il coraggio, la caparbietà, la perspicacia, la versatilità, l’affidabilità, queste e molte altre qualità vincenti sono riconducibili alla spiccata intelligenza che caratterizza la razza.

Tradizioni antichissime

Per comprendere appieno l’attuale evoluzione della razza, è necessario conoscere, almeno nei suoi tratti essenziali, le sue stesse origini e la storia dei cani e degli uomini protagonisti di questa meravigliosa esperienza.

Dal XVII al XVIII secolo,

negli ambienti agresti della sterminata pianura tedesca, la pastorizia forniva la lana ovvero la più importante materia prima di cui si poteva disporre ai fini tessili.

Le pecore formavano moltitudini di greggi, grandi e piccoli in tutto il territorio tedesco, i pastori dovevano guidare gli ovini di giorno e proteggerli di notte, spostandosi per migliaia di chilometri nelle lunghe transumanze.

testa PASTORE TEDESCO
Nella foto Gerry il PT di jack the Bastard


I nemici del gregge potevano essere di volta in volta i ladri, i lupi, i cani inselvatichiti e ancora una volta a coadiuvare i pastori, nella guardia come nella conduzione, c’erano numerosi cani anche molto differenti fra loro, eppure gran parte degli esemplari utilizzati proveniva da ceppi comuni, probabilmente originari della regione balcanica nella area geografica del Montenegro, della Serbia e della Macedonia.

In questi territori infatti esisteva una millenaria tradizione pastorizia, e l’uomo si serviva da tempi immemorabili di cani di tipo lipoide, di media taglia estremamente efficaci nella duplice attitudine: conduzione degli armenti e guardia al gregge.

E’ a partire da questi due presupposti che si svilupperà scientificamente, alla fine dell’800, la selezione del pastore tedesco moderno.

Se comprendiamo appieno questo duplice impiego del pastore tedesco ai suoi albori, ci appariranno sempre chiare ed intelligibili le qualità morfologiche e caratteriali che appartengono alla razza oggi come ieri.

Pastore tedesco in corsa

Valori antichi, Virtù moderne.

Pensiamo alle enormi distanze da coprire mantenendo andature medie o lente, ciò ha fatto si che i pastori preferissero i cani che più di altri disponevano di un trotto ampio e leggero, caratteristica questa che consentiva a questi esemplari una grande resistenza.

Quindi è inesatto pensare che la fissazione e la selezione morfo-funzionale degli angoli sia promotrice dell’efficacia del leggendario trotto del pastore tedesco, è vero invece il contrario: lo studio dello scheletro e la comprensione dei fulcri e delle leve è successiva ad una prima, lenta ed intuitiva selezione del leggendario trotto allungato del cane da pastore tedesco, selezione rustica realizzata efficacemente dai suoi antichi padroni.

Nella conduzione vera e propria del gregge questi cani mordevano delicatamente (per un’inibizione dell’istinto predatorio) i garretti delle pecore che uscivano dalla formazione, e la chiusura a tenaglia del morso si rivelò meno dannosa per la lana.

Il suo manto 

con il pelo da corto a medio e fitto, evitava al cane di impigliarsi negli arbusti del sottobosco oltre a consentire al cane di asciugarsi abbastanza in fretta dopo le forti piogge; i colori erano prevalentemente scuri, dal bruno al grigio al nero, così i pastori individuavano immediatamente la posizione dei cani nel movimento del gregge.

Le dimensioni medie furono privilegiate per l’esigenza di avere soggetti dotati al contempo di agilità e forza, di resistenza e dinamismo, il cane da pastore doveva essere un cane non troppo pesante per i lunghi spostamenti da affrontare, ma allo stesso tempo di dimensioni sufficienti ad essere efficace nella guardia alle pecore ed ai pastori stessi.

Il suo carattere

 doveva essere equilibrato e docile fra i gruppi di pastori, diffidente e impavido con gli estranei, che molto spesso in quegli anni erano ladri o malintenzionati.

Con le pecore doveva avere un comportamento deciso, ma delicato, con reazioni e azioni misurate, con i lupi invece doveva essere aggressivo, ma senza lasciarsi andare ad attacchi sconsiderati e frenetici, anzi avrebbe dovuto conservare una certa freddezza in modo da coordinarsi agli altri cani nella difesa del gregge.
Non poteva abbandonarsi alla foga, ma doveva calibrare i contrattacchi senza allontanarsi in inseguimenti che molto probabilmente l’avrebbero attratto in imboscate letali.

Doveva infine obbedire ai secchi comandi del pastore con tempi di comprensione e reazione rapidissimi.
Il cane dei pastori tedeschi eseguiva con dedizione e competenza questa enorme mole di compiti che gli venivano affidati, esaltandosi per una carezza ricevuta vicino al fuoco di un bivacco e rinfrancandosi nel fisico e nello spirito con il meritatissimo pasto, ricevuto alla fine della lunga e faticosa giornata.

Giunta la notte poteva concedersi solo sonni brevi e leggeri con udito e olfatto sempre pronti a captare il minimo segnale di pericolo vegliando sugli uomini e sulle pecore, intervallando spesso il riposo con ronde di controllo decise di propria iniziativa.

Non è difficile compreso ciò intuire su che ricche premesse si sviluppò, agli sgoccioli del XIX secolo la selezione moderna voluta dal grande Von Stephanitz.

Il cane assoluto, da Von Stephanitz ad oggi.

A fine 800 esistevano probabilmente alcune decine di “razze” di cani da pastore in germania, anche se non dobbiamo pensare al concetto attuale di razza, giacchè non vi erano veri e propri precetti morfologici da seguire, ne tantomeno uno standard riconosciuto.

von stephanitz


Nel 1889 il capitano di cavalleria Max Von Stephanitz
 (nella foto sopra) aggregò e coordinò metodicamente alcuni allevatori che da alcuni anni si impegnavano a migliorare le linee di sangue dei propri cani.
Von Stephanitz fissò le direttive della selezione partendo da tre principali razze di cani da pastore:
della Turingia (piccoli, robusti, orecchio dritto, a pelo corto o a pelo lungo, generalmente grigio-focati);
del Wurttenberg (grandi, forti, orecchio cadente, a pelo corto o a pelo lungo irsuto, generalmente scuri);
della Svevia (più grandi di quelli della Turingia, ma più leggeri, a pelo corto o a pelo più lungo e ricciuto, generalmente bruni o neri).

Venne così fondata la Verein für deutsche Schäferhunde (SV).

primordiale

Horand von Grafrath 

(nella foto sopra)

fu il primo cane iscritto nei registri della razza, era un cane di grandissimo pregio, sia morfologicamente che caratterialmente.

La selezione proseguì scrupolosamente e la nuova razza ottenne in forza delle numerose virtù un immediato successo.

Ma furono proprio le grandi qualità dei cani da pastore tedesco a trascinare i migliori esemplari nel baratro della Prima Guerra Mondiale, dove, impiegati nei compiti più disparati, si rivelarono efficienti e addirittura eroici.

monumento

Del resto già prima e contemporaneamente alla Grande Guerra, i P.T. rivelarono eccellenti doti anche nell’impiego civile, come cane di ricerca e soccorso, come cane per ciechi, e come eccellente ed equilibrato guardiano della proprietà e coraggioso difensore della persona.
Tra le due guerre la SV proseguì il lavoro di selezione, introducendo negli anni 20 la prova di lavoro obbligatoria per l’individuazione del Sieger.

Negli anni quaranta il cane era diffuso in tutta Europa e negli USA, principale veicolo di diffusione nei diversi paesi furono le forze militari e di polizia.

Nella seconda guerra mondiale, fu “richiamato” alle armi e fu costretto dalla crudeltà dell’uomo ad eseguire anche missioni suicide e compiti di sorveglianza all’interno dei lager nazisti dove eseguivano spesso il “lavoro sporco”. 

LEGGI ANEDDOTO.

Da dopo la seconda guerra mondiale, ad oggi il pastore tedesco si è riconfermato la razza canina per antonomasia, lo troviamo in tutto il mondo, fa parte del costume e della società, è una star del cinema e della televisione, è il cane poliziotto per eccellenza, è il cane più impiegato anche in ambito civile, conta centinai di migliaia di appassionati e centinaia di allevatori che con il loro duro lavoro tutelano questa meravigliosa razza, minacciata da commercianti senza scrupoli, e allevatori disonesti che si preoccupano più del profitto che della salute della razza.

nlla nebbia

Per questo tutti noi, che amiamo il Cane da Pastore Tedesco, e che desideriamo acquistare il fedele compagno di parte del nostro cammino di vita, dobbiamo per amore del cane, recarci solo ed esclusivamente da allevatori che si di decano con passione e competenza alla selezione, ed è dovere di tutti diffondere questo tipo di atteggiamento.

Il P.T. è una razza giovane, ancora “appesa” (i caratteri genetici non sono ancora definitivamente fissati), alcune gravi patologie come la displasia dell’anca , o tare come l’insellamento, lo schiacciamento delle vertebre lombari, ed altro.

Accoppiamenti sbagliati, negligenze, disattenzioni e incompetenza fra gli addetti ai lavori e parlo dell’allevamento, ma anche dei commercianti, e in alcuni casi anche di veterinari, porterebbero in breve a disaggregare i fenotipi attuali, compromettendo la salute generale della razza.

Perciò chiunque scelga, nel tentativo spesso vano di risparmiare qualche decina di Euro, di acquistare cuccioli, senza assumere tutte le informazioni necessarie ad accentrarne la provenienza e la genuinità, fa del male alla razza che ama.

Chi invece vorrà scegliere un cucciolo proveniente da un allevamento serio, e da un allevatore capace e prodigo di consigli, non potrà che vivere una meravigliosa amicizia.

La S.A.S. (Società Amatori Schäferhunde)

Marchio SAS

La S.A.S., le consorelle e la tutela del Cane da Pastore Tedesco nel mondo.

La S.A.S. (Società Amatori Schäferhunde) è la società specializzata che mira a svolgere ogni più azione necessaria a tutelare, migliorare e valorizzare la razza del cane da Pastore Tedesco ed a svilupparne la selezione e l’allevamento.

La S.A.S. è un associazione senza scopo di lucro, con sede sociale a Modena ed è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, dispone di organismi periferici divisi in regioni e sezioni. È associata all’E.N.C.I. (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), del quale osserva le norme e le direttive, e con il quale organizza gare e altre manifestazioni, ed alla W.U.S.V. (Unione Mondiale delle Associazioni del Pastore Tedesco).

La S.A.S. recepisce e si fa portatrice dei valori della SV (Verein deutsche), che è l’omologa società tedesca.
Quest’ultima però ha poteri decisionali molto più rilevanti, essendo in Germania l’unico organismo che si occupi ufficialmente della tutela dello Schäferhunde, la sua attività copre tutti gli aspetti che concernono la salvaguardia ed il miglioramento della razza.

cuccioli di Pastore tedesco

La S.V. è l’unica redattrice dello standard ufficiale del P.T., i suoi soci sono circa 80.000!!
L’organo di stampa della società tedesca, La rivista SV Zeitung pubblica in ogni numero i nomi dei Pastore Tedesco portatori di qualche grave anomalia la cui progenie, anche se non manifesta evidenti aberrazioni morfologiche e/o funzionali, viene esclusa dalla registrazione ufficiale.

Non solo, la S.V. ha istituito due pedigree per l’identificazione dei Pastore Tedesco: uno di colore rosa per i soggetti aventi il brevetto e una selezione meticolosamente documentata, l’altro, bianco, senza brevetto e con minore attenzione alla genealogia dell’esemplare.

La S.A.S. nasce nel 1949,

quando alcuni appassionati estimatori del P.T., tra i quali il Conte Gatto Roissard ed il Professor Ignazio Barbieri, costituiscono a Milano una Società specializzata per la divulgazione del cane da Pastore Tedesco. Ma è solo nel 1969 che la Società decolla, grazie soprattutto al suo Presidente carismatico: Il Dottor Walter Gorrieri, che trasferisce la sede sociale a Modena e incrementa il numero di soci da 250 ai 6000 del 1981, anno della sua dipartita.

Il 13 febbraio 1977 in Modena viene costituita ufficialmente la moderna S.A.S. con l’approvazione dello Statuto nel corso dell’Assemblea dei Soci.

IN TV E AL CINEMA

Prima c’era Rin tin tin

PASTORE TEDESCO rin tin tin

Nel successo del pastore Tedesco, ruolo determinante hanno avuto i cani impegnati con La polizia e quelli con le stellette: ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti.

Ma hanno contribuito anche gli eroi delle fiction. Soprattutto il precursore del commissario Rex, il mitico Rin Tin Tin, eroe di memorabili gesta al fianco di Rusty, il ragazzo caporale onorario” di un reparto di cavalleria Usa a Fort Apache. I due compagni, con il tenente Rip Masters, il maggiore Samson e il sergente O’Hara (nella foto), diedero vita a infiniti telefilm: negli anni 50 ebbero un tale successo da suggerirne la trasposizione in fumetti, prodotti in Francia e disegnati dagli italiani Carlo Marcello e Miro Missaglia.

Rin Tin Tin però non era sconosciuto: negli anni 20 e 30 diversi film avevano narrato le imprese, in giro per il mondo, di un uomo, suo nipote e il pastore Tedesco Rin Tin Tin

REX Star della TV

PASTORE TEDESCO rex

I suoi indici d’ascolto suscitano L’invidia dei colleghi umani ma il commissario Rex (all’anagrafe canina Reginald von Ravenhorst) non se ne dà pensiero: continua imperterrito a svolgere sul teleschermo le indagini a fianco di Richard Moser (all’anagrafe umana Tobias Moretti) agente della Polizia austriaca, e a risolvere i casi più difficili che capitano in quel di Vienna.

Mantello nero e marrone, 6 anni di età, 38 chili di peso, segno zodiacale dei Gemelli (compie gli anni il i giugno) Reginald è il pastore Tedesco più famoso del momento. I telefilm e lo vedono protagonista hanno in Italia un successo che da mesi non conosce battute d’arresto, e lui è diventato oggetto di battute scherzose in altre trasmissioni, segno inequivocabile di fama.

Sapientemente addestrato ad interpretare la parte davanti alla cinepresa da Teresa Ann Miller, addestratrice fra le più quotate a Hollywood con all’attivo altri celebri cani da film (Beethoven Poliziotto a Quattro zampe), Reginald è davvero a suo agio sulla scena: apre la porta dcasa, va al negozio ad acquistare le brioche, porta al padrone il cellulare quando squilla. La sua interpretazione più spettacolare è il salto attraverso una finestra di vetro che in scena è sostituito da zucchero caramellato: il balzo è notevole e ha un certo effetto.

SE VUOI SAPERNE DI PIU’ LEGGI L’INTERESSANTE INTERVISTA A UNO DEI PIU’ NOTI ALLEVATORI ITALIANI

INSEPARABILE incontra MAURO ZANZI il presidente della sessione S.A.S. modene

.. SULLA SELEZIONE, SUL RUOLO DELLA S.A.S. E SUL RAPPORTO CON L’E.N.C.I.

L’argomento, può sembrare ad una prima, affrettata impressione, cavilloso e specialistico,
vi posso però assicurare che, come spesso accade, non c’è impressione meno attendibile della prima avuta…

Dirò meglio: io non sono un allevatore di Pastore Tedesco, nemmeno posso definirmi un allevatore in senso ortodosso, ma come la maggior parte dei lettori sono un appassionato e certamente un estimatore di questa razza che inevitabilmente rappresenta, nell’immaginario collettivo (la diffusione del P.T. e la sua presenza culturale nella cultura dell’uomo moderno, lo dimostrano), il cane per antonomasia, per ciò ritengo interessante comprenderne il percorso selettivo che verrà intrapreso.

Inseparabile ritiene di dover dare spazio, per quanto possibile, alla comprensione di alcuni delicati passaggi che pre si compiano in questi tempi, sia a livello di scelte decisionali che rappresentative, in seno all’allevamento amatoriale e/o professionale.

Proporremo alcune considerazioni sul non sempre fluido rapporto SAS – ENCI, discuteremo di passione e di competenza, accenneremo ad un parallelo iniquo fra SAS ed SV, richiameremo la scellerata legge Sirchia e manterremo aperta questa monografia ad altre opinioni o ad ulteriori sviluppi.

Voglio ringraziare Massimo Bocchetta un allevatore competente e appassionato, che ho conosciuto quest’anno all’Internazionale di Reggio Emilia e che mi ha introdotto nella logica dei meccanismi in atto, permettendomi di comprenderne motivazioni e dinamiche.

Perché lui?

Uno, perché è lontano anni luce da logiche commerciali, e perciò immediatamente attendibile.
Due, perché da mesi si è prestato a farmi entrare in zucca queste problematiche.
Tre, perché scrive molto bene e di conseguenza si legge piacevolmente.
Non mi resta che augurarvi una buona ed utile lettura.

.. SULLA SELEZIONE, SUL RUOLO DELLA S.A.S. E SUL RAPPORTO CON L'E.N.C.I.

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LO STANDARD:

origine: Germania

classificazione F.C.I.:

Gruppo 1 – Cani da pastore e bovari

Sezione 1 – Cani da gregge con brevetto di lavoro

impiego: Cane da utilità, cane da pastore e cane di servizio polivalente

CARATTERI GENERALI

Il Cane da Pastore Tedesco (PT) è di taglia media, leggermente allungato, forte e ben muscoloso, con ossatura asciutta e struttura solida

MISURE FONDAMENTALI

standard
scheletro
muscoli

L’altezza al garrese è da cm 60 a 65 per i maschi e da cm 55 a 60 per le femmine. La lunghezza del tronco supera la misura dell’altezza al garrese di circa il 10-17%.

CARATTERE

Il PT deve essere equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, disinvolto e (salvo provocazione) di indole assolutamente buona. Deve essere altresì vigile e docile, per essere idoneo come cane da accompagnamento, da guardia, da difesa, di servizio e da pastore, deve possedere inoltre coraggio, combattività e tempra.

TESTA

La testa è cuneiforme e proporzionata alla taglia (lunghezza all’incirca del 40% dell’altezza al garrese), senza essere tozza o troppo allungata, asciutta nell’insieme e moderatamente larga tra le orecchie. La fronte, vista sia dal davanti che di lato, appare solo leggermente convessa, senza o con un solco mediano appena accennato. Il rapporto cranio-muso è 50:50%.

La larghezza del cranio corrisponde all’incirca alla sua lunghezza. Vista dall’alto la testa si restringe regolarmente verso il muso cuneiforme, dalle orecchie al tartufo, con salto naso-frontale non molto accentuato. Mascella e mandibola sono ben sviluppate e forti. La canna nasale è diritta; è indesiderata una canna nasale avvallata o montonina. Le labbra sono tese, combaciano bene e sono di colore scuro.

TARTUFO

Deve essere nero.

DENTI

denti

Deve essere robusta, sana e completa (42 denti in conformità alla formula dentaria). Il PT ha una dentatura a forbice, ossia gli incisivi della mascella devono combaciare a forbice con quelli della mandibola. La dentatura a tenaglia, oppure quella sporgente superiormente od inferiormente è da considerarsi difettosa; lo stesso vale per i larghi interstizi tra i denti (posizione distanziata dei denti). E’ pure difettosa la disposizione in linea retta (non a leggero arco) degli incisivi. Mascella e mandibola devono essere ben sviluppate e robuste, affinché i denti siano collocati in profondità nelle gengive.

OCCHI

Sono di media grandezza, a mandorla, leggermente obliqui e non sporgenti. Il colore degli occhi deve essere il più possibile scuro. L’occhio chiaro, pungente, è indesiderato perchè altera l’espressione del cane.

ORECCHIE

Il PT ha orecchie di media grandezza, portate erette, rivolte nella stessa direzione (non inserite di lato), che terminano a punto; i padiglioni sono rivolti in avanti. Sono indesiderate le orecchie pendenti e quelle piegate. Le orecchie portate all’indietro durante il movimento o nella posizione di riposo non sono da considerarsi difettose.

COLLO

Il collo deve essere robusto, muscoloso e senza giogaia. La sua inclinazione rispetto al tronco (ovvero sull’orizzontale) corrisponde a circa 45°.

TRONCO

La linea superiore si sviluppa senza apprezzabili interruzioni dall’inserzione del collo verso il garrese ben rilevato ed il dorso, appena leggermente inclinato rispetto all’orizzontale, sino alla groppa leggermente inclinata. Il dorso è solido, robusto e ben muscoloso. Il rene è largo, robusto e ben muscoloso. La groppa deve essere lunga e leggermente inclinata (circa 23° rispetto all’orizzontale) e decorre, senza interruzione della linea superiore, verso l’attaccatura della coda.

testa del Pastore tedesco

PETTO

Deve essere moderatamente largo con la parte inferiore il più possibile lunga e ben sviluppata. L’altezza toracica deve corrispondere al 45-48% dell’altezza al garrese. Le costole devono essere moderatamente convesse. E’ da considerarsi difetto sia il torace “a botte” che quello piatto.

CODA

Deve arrivare almeno fino all’altezza del garretto, ma non oltre la metà del metatarso. Nella parte inferiore è ricoperta da un pelo un po’ più lungo e viene portata pendente, leggermente piegata ad arco, mentre quando il cane è eccitato od in movimento, la coda viene portata più sollevata, comunque non oltre l’orizzontale. Gli interventi chirurgici correttivi sono vietati.

ARTI

ANTERIORE

Visti da tutti i lati, gli arti anteriori sono diritti e, visti dal davanti, assolutamente paralleli. La scapola e l’omero sono di pari lunghezza e ben aderenti al tronco a mezzo di una forte muscolatura. L’angolatura scapolo-omerale è idealmente di 90°, di norma fino a 110°. Sia da fermo che in movimento, i gomiti non devono essere né aperti all’infuori né troppo aderenti.

Visti da tutti i lati, gli avambracci sono diritti, asciutti, muscolosi e tra di loro assolutamente paralleli. Il metacarpo ha una lunghezza di circa 1/3 di quella dell’avambraccio, e forma con questo un angolo di circa 20-22°. Un metacarpo troppo inclinato (più di 22°) o troppo poco inclinato (meno di 20°) pregiudica il rendimento, in particolare modo, la resistenza.

PIEDI

Sono tondeggianti, ben chiusi ed arcuati. La piante del piede è dura, ma non ruvida, le unghie sono forti e di colore scuro.

POSTERIORE

La posizione degli arti posteriori è leggermente arretrata, mentre gli appiombi, visti da dietro, devono essere fra loro paralleli, femore e tibia hanno approssimativamente la stessa lunghezza e formano un angolo di circa 120°. La coscia è forte e ben muscolosa. I garretti sono robusti e solidi ed il metatarso è perpendicolare al garretto.

PIEDI

Sono chiusi, leggermente arcuati, la piante del piede è dura e di colore scuro. Le unghie sono forti, arcuate, anch’esse di colore scuro.

MOVIMENTO

Il PT è un trottatore. Gli arti devono essere armonizzati tra di loro, in lunghezza ed angolature, tanto da consentire che il posteriore si porti sino al livello del tronco e l’anteriore allunghi altrettanto ampiamente, senza sostanziali spostamenti della linea superiore. Ogni tendenza ad una eccessiva angolatura del posteriore, diminuisce la solidità e la resistenza e compromette, di conseguenza, l’idoneità all’impiego.

Le proporzioni e le angolature corrette consentono un movimento spazioso e radente al terreno, tale da dare all’osservatore l’impressione di un procedere molto fluido ed agevole. In un trotto tranquillo ed uniforme, con la testa protesa in avanti e la coda leggermente sollevata, si può osservare una linea superiore elastica e senza interruzioni, che partendo dalla punta delle orecchie, attraverso il collo ed il tronco, si porta sino all’estremità della coda.

PELLE

La pelle è aderente e sollevabile, ma senza formare pieghe.

PELO

COSTITUZIONE DEL PELO

Per il PT il pelo corretto è quello duro con sottopelo. Il pelo di copertura deve essere il più possibile fitto, duro ed ben aderente. Sulla testa, nella parte interna delle orecchie, sul davanti degli arti, ai piedi ed alle dita, il pelo deve essere corto, mentre sul collo è un po’ più lungo e folto. Parte posteriore degli arti, il pelo s’allunga rispettivamente sino all’articolazione del carpo e fino al garretto; Posteriore della coscia forma dei moderati “pantaloni”.

COLORI

Nero con focature rosso-brune, brune, gialle fino al grigio chiaro. Nero e grigio unicolore, con sfumature grigie più scure. Sella e maschera nere. Sono ammesse, ma no auspicabili, piccole macchie bianche sul petto, come pure parti interne degli arti molto chiare. Con ogni tipo di colore, il tartufo deve essere sempre nero. La mancanza di maschera, l’occhio chiaro fino a pungente, le macchie chiare fino a biancastre sul petto e nella parte interna degli arti, l’unghia chiara e la punta della coda rossa, sono segni di scarsa pigmentazione. Il sottopelo è di tonalità leggermente grigia. Il colore bianco non è ammesso.

TAGLIA

Maschi: altezza al garrese da 60 a 65 cm – peso da 30 a 40 kg

Femmine: altezza al garrese da 55 a 60 cm – peso da 22 a 32 kg

TESTICOLI

I maschi devono possedere due testicoli normalmente sviluppati, entrambi situati completamente nello scroto.

Ogni deviazione dei punti elencati in precedenza è da considerarsi difetto, la cui valutazione dovrebbe corrispondere esattamente al grado della deviazione stessa.

Pastore tedesco a terra

DIFETTI GRAVI

  • Divergenze dalle caratteristiche della razza come descritte in precedenza che compromettono l’idoneità all’impiego.
  • Difetti delle orecchie: orecchie attaccate troppo in basso; orecchie piegate, convergenti o deboli.
  • Difetti rilevanti della pigmentazione.
  • Notevole mancanza di solidità generale.
  • Difetti dentari: tutte le deviazioni dalla dentatura a forbice e dalla formula dentaria, sempreché non si tratti di difetti da squalifica (vedi sotto).

DIFETTI DA SQUALIFICA

  • Con debolezza di carattere, cani mordaci, cani deboli di nervi.
  • Cani con comprovata displasia grave.
  • Monorchidi o criptorchidi, come pure quelli con testicoli palesemente diseguali o atrofizzati.
  • Cani con deformazioni delle orecchie e della coda.
  • Malformazioni.
  • Cani con difetti di dentatura per la mancanza di un 3° premolare e di un altro dente, oppure di un canino, oppure di un 4° premolare, oppure rispettivamente di un 1° molare o di un 2° molare, oppure complessivamente di 3 e più denti.
  • Difetti della mandibola: enognatismo di 2 o più mm, prognatismo, dentatura a tenaglia completa su tutti gli incisivi.
  • Cani di taglia di 1 cm superiore al limite massimo e di 1 cm inferiore al limite minimo.
  • Albinismo.
  • Colore bianco (anche se con occhi ed unghie scure).
  • Pelo lungo e compatto (pelo lungo morbido, manto non completamente aderente con sottopelo, frange alle orecchie ed agli arti, “pantaloni” folti sulle cosce e coda folta con frange verso il basso)
  • Pelo lungo (pelo lungo, manto morbido, senza sottopelo, spesso spartito sul dorso, frange alle orecchie, agli arti e sulla coda).

Prezzo

Il prezzo per un Pastore tedesco varia dai 700 – 1200 euro.

Guarda il video di cuccioli del Pastore tedesco